giovedì 15 dicembre 2016

Teggi: quattro chiacchiere con una letterante (da communitylacroce.it)


"Siamo tutti fuori". Sottotitolo: Viaggio nel paese delle meraviglie di G. K. Chesterton. Ultima uscita della collana di Berica Editrice "UOMOVIVO – umorismo, vita di coppia, Dio".

Qui sotto un breve assaggio dell'intervista che Annalisa rilascia a Davide Vairani per communitylacroce.it.

Il resto è nel collegamento. Bello.

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Chesterton è anche un autore che spiazza spesso. A te Annalisa è successo quando ti sei messa a "litigare" con avverbio: badly. Ci puoi raccontare questa cosa, che mi sembra davvero interessante?

"In 'Cosa c'è di sbagliato nel mondo' scritto nel 1910 c'è un celebre aforisma che in inglese recita: 'if a thing is whort doing, it is worth doing badly', che di solito viene tradotto così: 'quando c'è qualcosa che vale la pena fare, vale la pena farla male'. Pensai fosse un errore di stampa. E' un passo in cui Chesterton parla del compito educativo delle madri e mi pareva assurdo affermare che le mamme fanno male i loro doveri. In quel periodo stavo vivendo una forte depresione post-parto dopo la nascita del mio secondogenito. Ero incapace di guardarmi, pensavo di non essere capace di fare nulla, che stessi sbagliando tutto. Insomma, ero davvero uno straccio. Ma rimuginai su quello strano significato della frase. In effetti, il primo periodo della maternità è un momento delicato in cui la donna è molto provata. Sebbene se ne parli poco, la depressione post-parto esiste. E' stato grazie a quel badly che sono riuscita a recuperare una visione positiva della mia depressione: Chesterton intendeva dire che le madri fanno male le cose che vale la pena di fare, cioè sono prostrate, eppure sono in grado di adempiere un compito gigantesco. Ci sono, anche se deboli, A volte sbagliano clamorosamente, ma (salvo casi patologici), tirano su dei figli sani, fisicamente e mentalmente".


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