martedì 6 dicembre 2016

Chesterton, il Papa, giacchette e citazioni - 3

Terzo round, amici, cerco di inserire in ordine di tempo e con logica, anche se a me manca sempre il primo (il tempo) e molto più la seconda (la logica).

Si inserisce nella discussione Umberta Mesina, che si sta distinguendo ultimamente come traduttrice di Chesterton (sua, da ultimo, quella de La divina poltrona e di Robert Browning, oltre a tante altre di minor volume). Umberta ha fatto un commento di cui solo oggi mi avvedo e che ho inserito sia nella sedes materiae che qui di seguito:


Detesto le discussioni e normalmente non ci metterei il naso. Qui però la giustizia vuole che dica qualcosa. 

Verosimilmente Andrea Monda si riferiva (verosimilmente, visti i quattro giorni di distanza) al dialogo che il vaticanista Aldo Maria Valli pubblicò nel proprio blog il 30 settembre, in cui usava le parole di Gilbert per farlo parlare contro il Santo Padre.  

Siccome mi pare che a qualcuno sia sfuggito, ecco qua il link: http://www.aldomariavalli.it/2016/09/30/il-papa-lannuncio-la-verita-due-chiacchiere-con-chesterton/

Mi stupisce che Paolo Pegoraro non ne faccia conto, perché fu lui nel nostro gruppo FB a dire che quello di Valli era un Chesterton triste e che non era Chesterton ma lo specchio di Valli. Il link alla discussione, del 1° ottobre, è questo: https://m.facebook.com/groups/121407199255?view=permalink&id=10155237218874256  

Quanto a me, avevo già detto quel che avevo da dire in merito al pezzo di Valli e potete leggerlo lì, se vi va.

Umberta Mesina


Quindi riprende la tenzone Fabio Trevisan, che invia sia per mail che in commento (penso che i due scritti siano uguali) quanto segue:

Non sono d'accordo con Monda nel cercare di difendere l'uno (Gilbert) con l'altro (Papa Francesco). La trovo un'operazione sbagliata. L'ho già espresso nel mio articolo: "Date a Chesterton quel che è di Chesterton e a Bergoglio quel che è di Bergoglio". La mia preoccupazione, da appassionato cultore di Chesterton, è quella di restituire a lui quello che ha veramente detto, cercando di approfondire i suoi testi. Per quanto riguarda la polemica su Avvenire di Monda sull'uso di Chesterton contro Bergoglio la ritengo, oltre che sbagliata, iniqua. Ho letto l'articolo di Aldo Maria Valli e il suo parlare con Chesterton e l'ho trovato umoristico e condivisibile. Anch'io credo, al contrario di Monda, che Chesterton e Papa Francesco siano per tanti aspetti antitetici. Lo documenterò ancora anche nel prossimo numero su Riscossa Cristiana. Monda fa poi riferimento all'uso della Verità con la v maiuscola. In: "Perché sono cattolico" (San Tommaso Moro) Chesterton distingue proprio verità con la v minuscola (eresie) da quella con la V maiuscola. Lo invito a leggersi o a rileggersi con attenzione il testo. Per quanto riguarda le citazioni erronee su Gilbert (dove ho documentato che anche Papa Francesco è incorso) ho visto un paio di giorni fa su Tempi (articolo di Luca Antonini) un'ennesima citazione scorretta: "verità impazzite" anziché virtù. Dato che anche l'amico Roberto Prisco ha preso parte al combattimento, ricordo a tutti i chestertoniani che i Gruppi Chestertoniani Veronesi (con la V maiuscola, anche in senso patriottico)è sorto tanti anni fa da discussioni filosofiche (entrambi, io e Prisco, ci siamo conosciuti e abbiamo frequentato per anni la Scuola di Filosofia a Verona) intorno a lui. 
Dico questo perché ho sempre ritenuto Chesterton un grande maestro del pensiero, al contrario, mi duole dirlo, di Papa Francesco (tanto per restare nel tema caro a Monda). Un'ultima considerazione, caro Monda: come fai ad accettare un ring (seppur metaforico) se non sei pugnace come il nostro Gilbert o come tanti suoi eroi (Dalroy, Adam Wayne, Evan Mc Jan)?

Fabio Trevisan

Risponde di lì a poco (un'oretta, ragazzi) Andrea Monda, che preliminarmente invoca Gulisano, persosi nei marosi della discussione [fantastico! ;-)]:

Ma ci siamo persi Gulisano! 
ma non possiamo rispondere sul blog? Marco, arbitro di questo ring, dicci tu le regole che noi obbediremo! (va bene anche così, dice l'arbitro, che tutto sommato si diverte, ndr)

Dunque, caro Fabio, parto dalla fine: 

1) non sono pugnace per indole, ma accetto questo ring, anche per amore della verità (se vuoi ce la metto questa maiuscola, è che non credo molto in me stesso, mi conosco bene..). Del resto anche Gilbert amava il paradosso, sua grande arma dei suoi sconti, ma mai il paradosso per il paradosso e poi lui amava gli avversari, e non cercava lo scontro per lo scontro, ci si trovava dentro e faceva la sua parte. Anch’io nel mio piccolo mi ci sono ritrovato ed eccomi qua, a com-battere (importante è quel com- ovviamente, con, non contro);

2) sull’articolo di Valli ho già scritto nel mio pezzo di Avvenire, mi piacerebbe che si partisse da lì, analizzandolo e, se del caso, contestandolo. Non basta dire: non sono d’accordo con Monda, trovo condivisibile Valli, bisognerebbe anche argomentare le proprie affermazioni;

3) questo Papa sarà il Papa che beatificherà - se ci saranno gli estremi - il nostro Gilbert, è la sua intenzione e non è un caso, c’è un legame stretto tra il mondo di GKC e quello di Bergoglio, un legame che sa di umiltà, gioia, vitalità.. insomma è quasi imbarazzante spiegare l’ovvietà, non trovate?

4) si può citare Gilbert alterando lievemente qualche parola (anche Chesterton quando cita non è mai preciso, non mette mai fonti, date..) e non mi sembra il caso di fare esercizi pretestuosi di filologia, quello che è importante, per un Papa, è “citare" precisamente il Vangelo, che è quello che questo Papa sta facendo. Non cadrei insomma nella “venerazione” di GKC, sarebbe un ulteriore torto inflitto al buon Gilbert.

Resto in attesa di analisi, ben argomentate, che contestino nel merito quanto da me scritto su Avvenire e vi ringrazio per tutta questa attenzione, regalandovi anche questo articolo, di cui mi ero dimenticato (sono sbadato peggio di Gilbert!), da me scritto ante litteram, al di sopra (e prima) di ogni sospetto, giusto 3 anni fa.. avevo già pre-sentito tutto quello che sarebbe successo: 

ciao ciao!
andrea

Preciso come una spada non molla, Fabio Trevisan e riprende la faccenda a circa un'oretta e mezza dall'affondo di Andrea Monda:

Rispondo ai punti sollevati da Andrea Monda:

1) io sono pugnace per indole, tanto che (lo possono testimoniare mia moglie e le mie 4 figlie) ogni mattina mi vestirei da crociato! Ricordo che Chesterton scrisse: "Non si può amare una cosa se non si desidera combattere per essa";
2) sarai soddisfatto su questo punto. Nel prossimo numero di Riscossa Cristiana analizzerò il tuo pezzo su Avvenire e quello di Valli;
3) non trovo questo legame stretto tra GKC e Bergoglio (anche su questo risponderò nel dettaglio). Non è affatto ovvio, come tu affermi;
4) alterando le parole si altera il senso, lo si sa bene. Certamente non bisogna confondere la filologia con la filosofia. A quest'ultima io tengo molto, avendoci dedicato decine d'anni ed essendo sorto in questo contesto il gruppo dei Chestertoniani Veronesi. Trovo poi contraddittorio che si pretenda di beatificare colui che non si può venerare!

A me sembra di aver ampiamente argomentato su Chesterton (nei miei libri, nelle rubriche quindicinali che curo e, se vuoi, anche sul blog dell'uomovivo curato da Marco Sermarini).
Caro Monda, da parte mia ti assicuro che sarai pienamente soddisfatto nelle critiche a quanto da te scritto su Avvenire ed in precedenza.

Buona giornata,

Fabio


A caldo, ma davvero, cioè di lì ad una ventina di minuti, Andrea Monda nuovamente torna a commentare ed argomentare:

Giusto! "com-battere PER essa”,  Con e Per, buoni preposizioni, mi piacciono.

Il legame GKC-Bergoglio continua ad apparirmi evidente.. mi toccherà COM-battere PER dimostrare che l’erba è verde, ci sto..

Sulla venerazione del “verbo chestertoniano”, mi viene in mente quello che diceva Gilbert sull’intelletto (lo ritrovi nel mio articolo di 3 anni fa che ti ho postato): Ciò che comunemente chiamiamo mondo intellettuale si divide in due categorie di persone: coloro che venerano l’intelletto e coloro che lo usano. Vi sono eccezioni, ma, solitamente, non si tratta mai delle stesse persone. Coloro che usano l’intelletto non lo venerano, lo conoscono troppo bene. Coloro che venerano l’intelletto, non lo usano, come è dimostrato dai discorsi che fanno quando ne parlano”. 

E ricordiamoci che in amore non contano le parole, conta la musica... la musica di Gilbert è, direi, una “scossa cristiana”, proprio come quella di Bergoglio, non certo una ri-scossa.  In effetti, "Riscossa cristiana”, strano titolo..dove e quando avevamo perso?

A presto, scappo a scuola a fare le mie lezioni catto-chestertoniane!
andrea

E per oggi stop!

Marco Sermarini

1 commento:

UmbertaMesina ha detto...

Chiedo scusa, Paolo Pegoraro non c'entra con questa discussione. Io i due Paolo me li confondo sempre - sarà l'età o il fatto di navigare senza immagini, per me sono solo due scritte.... Chiedo scusa ad entrambi per la storditaggine.