martedì 10 marzo 2015

Sul Padre Brown della BBC...

È andata in onda ieri sera la seconda puntata della serie TV dedicata a Padre Brown a firma della BBC, l'emittente radiotelevisiva inglese che ne ha già prodotto una seconda serie, dopo che quella che sta andando in onda ora in Italia ha avuto un grande successo in Gran Bretagna.

Che ne pensate? Se qualcuno l'ha vista, può dire la sua commentando questo post.

Per quel che mi riguarda, ne ho visto una ventina di minuti finali. Mi sembra qualcosa di "liberamente tratto", più che altro. Ho fatto un po' di fatica a riconoscere il nostro GKC nello sceneggiato andato in onda ieri sera, e francamente gli anacronismi e gli arronzamenti (arronzare nella mia lingua significa fare le cose approssimative, "a stucco") che qualcuno più autorevole di me notava ci sono e sono visibili. Il finto prete che predica nella chiesetta cattolica somiglia molto di più ad un pastore anglicano che ad un prete cattolico seppure finto. Sembra ambientato negli anni Cinquanta inglesi più che all'epoca di Chesterton. Padre Brown è la caricatura del formidabile, intelligente e apparentemente stordito prete ispirato a padre John O' Connor. Il testo e la sceneggiatura non hanno niente di chestertoniano, ma potrei sbagliare. È molto più fedele la serie di sei puntate italiane con Rascel e Foà, in cui regista e sceneggiatore lavorarono benissimo (per favore, non mi dite che era lento: benedetta quella lentezza...! Sarebbe un giudizio bolso e fiacco, con rispetto parlando per chi lo formula). Non mi pare che ci siamo, ma dite pure la vostra.

Marco Sermarini

1 commento:

Marsar ha detto...

che dire presidente.. concordo pienamente (rima involontaria..). Ho visto entrambe le stagioni in inglese e sono giunto anche io alla conclusione che si tratta di un personaggio "ispirato" a padre Brown. D'altronde anche i titoli iniziali lo affermano. Le sceneggiature sono interamente originali (nel senso di scritte ex novo) e, laddove i titoli degli episodi ricalcano i titoli dei racconti, la storia è totalmente rivista, compreso il finale. Lo stesso Flambeau.. vabbè mi fermo qui, non voglio anticipare il plot a chi è interessato a seguire la serie TV. Forse si avvicina maggiormente alla storia originale quella dei "tre strumenti di morte".. ma appunto i restanti episodi sono interamente inventati, compresi i personaggi che ruotano attorno al protagonista. Poi se si pensa agli sceneggiati con Rascel, questa serie non regge il confronto. Son tante le cose che si possono osservare ma una più di tutte mi ha colpito: l'eccessiva pesantezza delle situazioni umane in termini di tristezza. Per quanto il protagonista possa essere simpatico, alcuni episodi li ho trovati molto grevi, forse appunto perchè il mio metro di giudizio è influenzato dalla simpatia del padre Brown di Rascel, dimostrata anche nell'affrontare le situazioni più tristi. Un'altra osservazione: gli episodi trattano nella stragrande maggioranza di omicidi. In un paesino microsopico della campagna inglese c'è una concentrazione di delitti spropositata che accadono sempre quando il protagonista è nei dintorni.. peggio della signora in Giallo.. una sfiga tremenda! Tralascio le osservazioni dottrinali che cedo a chi è più preparato di me in materia. Per concludere è una serie ben prodotta e godibile se la si prende per quello che è: una serie liberissimamente e lontanamente ispirata al personaggio (e solo a lui) creato dal nostro Gilbertone, che affronta delitti e magagne di una piccola cittadina della campagna inglese. E' godibile se riusciamo a isolare la nostra mente (roba tutt'altro che facile per gli amanti di GKC) dai paragoni con i testi originali e con l'impareggiabile serie con Rascel, oltre a chiudere un occhio (e forse anche due) sull'ortodossia di uno screenplay che ha approfondito poco la conoscenza del mondo cattolico. Inoltre del pensiero di Chesterton non vi si trova traccia, sempre a differenza dello sceneggiato RAI, in cui era evidente che chi ha curato l'adattamento televisivo dei racconti non si è curato solo di rispettarne la trasposizione su schermo, ma ha approfondito anche il pensiero sottostante dello scrittore che si incontra nei dialoghi dei personaggi.
Just for my two cents :)

Mario