giovedì 31 luglio 2014

Balletto finale

Il balletto chestertoniano

E dopo un mese grande stupor, dicono questi bimbi.

Il Club dei Mestieri Stravaganti

Tutti sentono parlare di Chesterton...

Un bel terremoto!

La serata finale del Centro Estivo di Grottammare su Chesterton

Un centinaio di bambini hanno giocato per un mese con Gilbert.

Adesso presentano Gilbert ai loro genitori.

Noi ne siamo lieti e preghiamo Gilbert perché rimanga nei loro cuori e vi porti un bel terremoto.

Anche un po' commossi, siamo.

IL NOSTRO BELLISSIMO CENTRO ESTIVO SPORTIVO RIPRENDERA' DAL 18 AGOSTO AL 12 SETTEMBRE

A grande richiesta il Centro Sportivo organizzato dalla Polisportiva Gagliarda riprenderà dal 18 Agosto fino al 12 Settembre.
E' un occasione da non perdere e far vivere ai vostri figli un'estate indimenticabile!
Vi aspettiamo!


#centroestivo #bambini #divertimento #estate


Tweet da Stuart (@Stuart1927) - Alcuni reduci dal pellegrinaggio Londra - Beaconsfield organizzato dal nostro amico Stuart

Stuart (@Stuart1927)


mercoledì 30 luglio 2014

Un aforisma al giorno

Se vogliamo il cambiamento, dobbiamo aderire all'ortodossia.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

Un aforisma al giorno

La vera difficoltà dell'uomo non è di godere i lampioni o i panorami, non di godere i denti-di-leone o le braciole, ma di godere il godimento, di mantenersi capace di farsi piacere ciò che gli piace.

Gilbert Keith Chesterton, Autobiografia

martedì 29 luglio 2014

Le borse della riconoscenza e il loro viaggio...

Pump Street (@pump_street)
Il lungo viaggio delle nostre Shopper! Thanks to Padre Maurizio Botta! #distributism #chesterton pic.twitter.com/ZiLY5yz38Z


L'Arcivescovo di Philadelpia Charles Chaput cita Chesterton - Catholic Online

È in inglese, ma Chesterton si scrive così in tutte le lingue...

http://www.catholic.org/news/national/story.php?id=56336

lunedì 28 luglio 2014

Ecco che succede se Padre Maurizio Botta C.O. va a fare la spesa da Pump Street...


In viaggio verso Lerici per la festa dell'Avvenire, ecco tre personaggi molto simpatici: Padre Maurizio Botta, Marco Scicchitano e Costanza Miriano.

La faccenda è che Padre Maurizio Botta, prete dell'Oratorio di San Filippo Neri alla Vallicella (Roma), è venuto a fare shopping da Pump Street ed è andato fuori di testa per le borsette e per la frase di Gilbert che vedete stampata ("La misura della felicità è la riconoscenza"). Ne ha comprato uno stock e adesso va in giro, con questa faccia da "siamo in missione per conto di Dio" e ogni tanto ne affibbia una a qualcuno.

Bella roba, no?

Ecco, una bella scelta e una bella foto. In bocca al lupo per questa sera a tutti!

Roberto Prisco ci invita, coi Gruppi Chestertoniani Veronesi, a ricordare dell'ingresso nella Chiesa Cattolica di Chesterton in un modo sano...


L'otto luglio si è riunito il comitato organizzatore per la celebrazione dell'anniversario dell'entrata di GKC nella Chiesa Cattolica.


In realtà abbiamo bevuto vino, birra e rum, e negli intervalli di sobrietà abbiamo concluso per il programma allegato.



Chi intende partecipare è pregato di darmene comunicazione (roberto.prisco@chesterton.it). Chi non può intervenire, può organizzare il suo falò e poi è pregato di darmi notizia del fatto.



Vi ricordo che mercoledì, sperando nel tempo clemente, faremo il falò.


In caso di maltempo ci fermeremo in casa mia, nel cortile per festeggiare ugualmente il battesimo di GKC.



Il ritrovo è alle 18, il primo gruppo partirà alle 18,30.



Sul sito, sotto la voce eventi, trovate il programma dettagliato.



Vi allego la cartina per arrivare comodamente a casa mia.



Rob






Falò del 30 luglio 2014 sul Monte Cavro a Quinzano – Verona
Ore 18,30 e 19 Partenza dei due gruppi da via Nuova, 22 (100 m. slm)

 il primo dei due gruppi passa dalla Valle dei Ronchi 
 il secondo fa la strada dell’anno scorso passando da San Rocchetto
 uno porta il formaggio, l’altro il rum.

Ore 19,30  Arrivo sul Monte Cavro (190 m. slm) e cena al sacco.
Ore 20  Accensione del falò

a seguire: lettura di brani di Chesterton: quelli soliti e poi quello allegato tolto da Ortodossia che verrà commentato dai presenti.
snudamento delle spade
taglio e degustazione del formaggio
distribuzione del rum
spegnimento del fuoco.
ore 22 o 23 al più tardi ritorno a casa
fumata finale del sigaro nel giardino 

Da Ortodossia Capitolo VII


Gli angeli possono volare perché portano sé stessi leggermente. Questo fu sempre l’istinto del Cristianesimo e in particolare l’istinto dell’arte cristiana. Ricordate come Fra Angelico abbia rappresentato tutti i suoi angeli non soltanto come uccelli ma quasi come farfalle. Ricordatevi come la più seria arte medioevale fu piena di panneggiamenti leggeri e palpitanti di piedi agili a saltellanti. Nei veri pre-raffaelliti c’era qualcosa che i pre-raffaelliti moderni non hanno potuto imitare. Burne-Jones non ha mai potuto ritrovare la leggerezza profonda del medioevo. Negli antichi quadri cristiani il cielo al di sopra di ogni figura è come un paracadute blu e oro; ogni figura sembra pronta a levarsi e a navigare nel cielo. Il mantello lacero del mendicante lo trasporterà in alto come le piume raggiate degli angeli. Ma i re sotto le loro pesanti dorature  e gli orgogliosi sotto le loro cappe di porpora, tutti per loro stessa natura rimarranno sommersi, perché l’orgoglio non può sollevarsi alla leggerezza e alla levitazione. L’orgoglio è il trascinarsi di tutte le cose in una facile solennità. L’uomo si può “metter giù” in una specie di egoistica serietà, ma deve alzarsi se vuol gustare il gioioso oblio di sé stesso. Un uomo “scende” in uno studio oscuro, sale in un cielo azzurro. La serietà non è una virtù sarebbe un’eresia ma un’eresia molto più giudiziosa dire che la serietà è un vizio. C’è realmente una tendenza o decadenza naturale a prendersi sul serio perché è la cosa più facile a farsi. E’ più facile scrivere un buon articolo di fondo per il Times che un buon motto di spirito per il Punch. La solennità discende dagli uomini naturalmente; il riso è uno slancio. E’ facile essere pesanti; difficile essere leggeri. Satana è caduto per la forza di gravità.

Da Ortodossia Capitolo VII


Angels can fly because they can take themselves lightly.  This has been always the instinct of Christendom, and especially the instinct of Christian art.  Remember how Fra Angelico represented all his angels, not only as birds, but almost as butterflies.  Remember how the most earnest mediaeval art was full of light and fluttering draperies, of quick and capering feet.  It was the one thing that the modern Pre-raphaelites could not imitate in the real Pre-raphaelites.  Burne-Jones could never recover the deep levity of the Middle Ages.  In the old Christian pictures the sky over every figure is like a blue or gold parachute.  Every figure seems ready to fly up and float about in the heavens.  The tattered cloak of the beggar will bear him up like the rayed plumes of the angels.  But the kings in their heavy gold and the proud in their robes of purple will all of their nature sink downwards, for pride cannot rise to levity or levitation.  Pride is the downward drag of all things into an easy solemnity.  One "settles down" into a sort of selfish seriousness; but one has to rise to a gay self-forgetfulness.  A man "falls" into a brown study; he reaches up at a blue sky.  Seriousness is not a virtue.  It would be a heresy, but a much more sensible heresy, to say that seriousness is a vice.  It is really a natural trend or lapse into taking one's self gravely, because it is the easiest thing to do.  It is much easier to write a good TIMES leading article than a good joke in PUNCH.  For solemnity flows out of men naturally; but laughter is a leap.  It is easy to be heavy: hard to be light.  Satan fell by the force of gravity.   

Un aforisma al giorno (da leggere lentamente e verificare punto per punto per poi dire che è andata e sta andando esattamente così e che tutte queste cose sono connesse, come noi non pensiamo... In sintesi, Chesterton è avanti a noi il solito anno luce)

Basterà un cambiamento minimo nell’attuale clima dell’etica finanziaria, e quando l’astuta e vigorosa mentalità affaristica si sarà liberata dell’ultima paralizzante influenza dei dogmi inventati dai preti, il giornalismo e la pubblicità mostreranno per i tabù di oggi la stessa indifferenza che oggi mostrano per i tabù del medio evo. La rapina sarà spiegata come lo è l’usura, e per tagliar gole non occorreranno più sotterfugi di quanti ne occorrono per dominare il mercato. Le edicole risplenderanno di titoli quali La falsificazione in quindici lezioni e Perché sopportare l’infelicità matrimoniale?, e si avrà una divulgazione dell’avvelenamento pienamente scientifica, quanto lo è la divulgazione del divorzio e del controllo delle nascite.


Gilbert Keith Chesterton, Come si scrive un giallo

domenica 27 luglio 2014

The Tablet e Stratford Caldecott


Il settimanale cattolico The Tablet su Stratford Caldecott.

Forse ci siamo scordati di dire che Stratford sarà sepolto a Oxford nel cimitero di Wolvercote, proprio vicino al suo (ma anche nostro) eroe John Ronald Reuel Tolkien. Il posto si è liberato inaspettatamente poco tempo fa in maniera rocambolesca e un po' da favola: uno sconosciuto ha tagliato con la motosega una pianta presente nel cimitero, ed è stato deciso che la pianta non sarebbe stata rimpiazzata. Così si è liberato un posto per il nostro Stratford, quello più desiderato da lui (aveva preso in esame varie ipotesi tra cui anche quella di essere sepolto ad Assisi).

sabato 26 luglio 2014

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Soc Chestertoniana (@Sochest)
Riproponiamo il disegno fatto da #Chesterton a Roma, casa Cecchi, nel 1929. pic.twitter.com/AXwaqpJ8Fe


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È estate, occupate bene il tempo libero! Leggete un vero amico, #Chesterton! Compratelo su @pump_street


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Su @pump_street La Croce Azzurra a fumetti di ReNoir Comics in anteprima solo per noi!


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È uscita la #Chesterton Review edizione italiana numero III Anno 2013! Da non perdere, ma acquistatela su @pump_street


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Un classico senza tempo, bello, divertente, surreale e reale al tempo stesso? Il Club dei Mestieri Stravaganti #Chesterton su @pump_street


giovedì 24 luglio 2014

PADRE BROWN A FUMETTI LA CROCE AZZURRA - VOL. 2 - Scheda bibliografica

PADRE BROWN A FUMETTI

LA CROCE AZZURRA - VOL. 2

 

Sceneggiatura: Davide Barzi

Disegni: Riccardo Chiereghin, Werner Maresta, Marco Will Villa

Formato: 17x24, cartonato, b/n

Volume: 1

Pagine: 96

Prezzo: € 14,90

ISBN: 978-88-9567-105-4

Uscita: Agosto 2014

 

Dopo il successo della serie Don Camillo a fumetti, caliamo un altro personaggio letterario nel mondo della nona arte.

Padre Brown, sacerdote e investigatore suo malgrado, in quanto finissimo conoscitore dell'animo umano, è protagonista di oltre cinquanta racconti gialli realizzati dallo scrittore britannico Gilbert Keith Chesterton tra il 1911 e il 1935.

"Lento, buffo e impacciato, dalla timidezza congenita, un campagnolo del Suffolk ma al contempo colto e arguto".

Il volto scelto per la versione a fumetti è l'attore irlandese Barry Fitzgerald. I racconti, dalla trama articolata, vengono adattati in storie a fumetti dalle 20 alle 32 tavole.

 

Dopo l'edizione limitata de "Il giardino segreto", esaurita in pochi mesi, il primo volume ripropone il racconto insieme a "La croce azzurra" e "Gli strani passi". Tre tuffi nei misteri della Londra di inizio '900, pubblicati nel 1911 ne L'innocenza di Padre Brown, qui adattati a fumetti da tre abilissimi autori italiani.

Fa la sua prima apparizione il grande e grosso Flambeau, ladro infallibile che si trova ad affrontare un piccolo prete dalla tempra tutt'altro che cedevole, che lo metterà di fronte per la prima volta a un orizzonte esistenziale inaspettato.

 

L'edizione è arricchita dalla collaborazione con Paolo Gulisano, vicepresidente della Società Chestertoniana Italiana e uno dei massimi conoscitori dei racconti di Padre Brown, che firma la prefazione, la biografia di Chesterton e un dossier dal titolo "'Elementare, Padre Brown': due investigatori a confronto", e con la saggista e traduttrice chestertoniana Annalisa Teggi.

 

In anteprima solo per noi chestertoniani ecco il prossimo volume del Padre Brown a fumetti!


Riceviamo da ReNoir, la bella casa editrice che ha già edito un volume sul nostro Padre Brown a fumetti (Il Giardino Segreto, disponibile su www.pumpstreet.it), la copertina del prossimo volume della serie ispirata ai romanzi sul prete detective, La Croce Azzurra, il primo racconto in assoluto della serie, probabilmente il più famoso (quello dove Padre Brown dice a Flambeau, grossomodo: "Lei ha criticato la ragione, questa è cattiva teologia"... insomma, un grande classico).

Il volume è corredato dei già noti e bellissimi disegni di Barzi, Villa, Maresta e Chiereghin, e di note di Paolo Gulisano e Annalisa Teggi.

E' un anteprima che viene riservata al nostro piccolo popolo, per cui beato chi segue il nostro blog!

Il volume sarà disponibile in anteprima al Meeting di Rimini presso lo stand di Pump Street e presso la Libreria del Meeting, per poi essere in regolare distribuzione nelle librerie dal prossimo autunno, ma già da adesso può essere ordinato su Pump Street e lo riceverete a breve (a giorni avremo le prime copie).

ReNoir ha anche in catalogo i fumetti delle storie di Peppone e Don Camillo del nostro Guareschi (il Chesterton d'Italia), anch'esse disponibili su Pump Street.

Un grazie a ReNoir che ha prodotto questo nuovo volume per quella che ci auguriamo sia una lunga e bella serie. In questo modo l'editrice sta sostenendo la grande impresa di far conoscere Chesterton. Bravi!



Un aforisma al giorno


"Noi cattolici dobbiamo renderci conto che in questo momento viviamo in terre pagane; e che i barbari attorno a noi non sanno quello che fanno".

Gilbert Keith Chesterton, G.K.'s Weekly, 31 Dicembre 1932

mercoledì 23 luglio 2014

Tweet da Rorate Caeli (@RorateCaeli)

Rorate Caeli (@RorateCaeli)
AT LAST,a major world newspaper puts the Iraq Christian genocide on front page (& editorial):
Thank you, @Le_Figaro ! pic.twitter.com/PGdAvNs2BU

Le Figaro mette in prima pagina il genocidio dei cristiani in Iraq.

martedì 22 luglio 2014

Il profilo di Stratford Caldecott apparso su Second Spring

Abbiamo letto il profilo che Leonie e Tessa Caldecott (rispettivamente moglie e figlia di Stratford) hanno pubblicato sul loro bel sito www.secondspring.co.uk e abbiamo pensato di riversarlo di sana pianta qui sul nostro blog, compresa la bella foto scattata da Rosie, un'altra delle figlie di Stratford.

Lo trovate in inglese: quando riusciremo ad avere un po' di tempo forse lo tradurremo. Intanto ci sembrava giusto e bello metterlo.

Ricordiamo a tutti che il funerale di Stratford si terrà ad Oxford il 31 Luglio 2014 alle ore 10.00 nella Chiesa dell'Oratorio.

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Stratford Caldecott, husband of Léonie and father to Teresa, Sophie, and Rose-Marie, passed away on Thursday afternoon. The Requiem Mass will be at 10am on 31st July at the Oxford Oratory church of St Aloysius, and he will be laid to rest in Wolvercote Cemetery, Oxford.
Stratford Stanley Francis Caldecott, MA (Oxon.), STD, FRSA, was born in London to Moyra and Oliver Caldecott, who had moved from South Africa shortly before. He grew up alongside his younger brother Julian and sister Rachel surrounded by artists and writers.
Educated at Dulwich College, he came up to Oxford in 1973 to read Philosophy and Psychology at Hertford College, where he met the woman who was to become his wife and collaborator Léonie Richards. They married in July 1977, and lived in Oxford and London, before moving to Boston, Massachusetts where in 1985 they had their first child, Teresa. They moved back to England in 1987, and eventually back to Oxford.
A life-long pursuer of Truth, Beauty, and Goodness,  Stratford became a Roman Catholic in 1980, and his wife in 1983. His conversion is documented inThe Path to Rome (Gracewing, 2010) and The Beauty of God’s House: Essays in Honor of Stratford Caldecott, ed. Francesca Murphy (Wipf & Stock, 2014).
For many years he worked as a Senior Editor at Routledge, HarperCollins, and T&T Clark, but in the early 1990s he founded the Centre for Faith & Culture in Oxford (first based at Westminster College, then Plater College, and later from an office in Jericho, north Oxford). Alongside his wife he organised several influential conferences, research projects, and summer schools. In 2001 they founded the journal Second Spring, which remains the flagship publication of the Centre.
Stratford served on the editorial boards of CommunioThe Chesterton Review, and Oasis, and wrote and edited books on J.R.R. Tolkien, the seven Sacraments, the historian Christopher Dawson, the Book of Revelation, education, and liturgical reform in the Catholic Church. He spoke frequently at conferences, taught at a number of colleges and universities, and published widely on Christian apologetics, theology, and cultural themes in magazines and newspapers on both sides of the Atlantic, including TouchstoneThis RockParabola, theChesterton ReviewThe Imaginative Conservative, the Catholic HeraldThe Tablet, and the National Catholic Register.
Collaborating for many years with various Chestertonian organisations, most especially the G. K. Chesterton Institute at Seton Hall University, Stratford was the guardian of the G. K. Chesterton Library of Aidan Mackey (now housed at the Oxford Oratory), and was appointed the G.K. Chesterton Research Fellow at St Benet’s Hall, Oxford. He encouraged John Kanu, a student of his at Plater College, to found a G. K. Chesterton Centre in his home country of Sierra Leone, which does vital work in community-led sustainable development. Stratford also began to draw together worldwide networks of people involved in the development of Catholic ecology, alternative economics, and education.
In 2010, he and Léonie formed a limited company called Second Spring Oxford to run the Centre for Faith & Culture with their daughter Teresa as manager. They began to edit the UK and Ireland edition of the monthly prayer booklet MAGNIFICAT, as well as publishing catechetical colouring books for children, and organising a summer school on the culture of Catholic England with the Thomas More College Liberal Arts in New Hampshire. Strat also edited Humanum, the online journal of the Centre for Cultural and Pastoral Research in Washington, DC, and worked as a commissioning editor for CTS. In collaboration with the Tabah Foundation, he began a series of interfaith colloquia for Christian and Islamic thinkers to discuss notions of society, the secular, and vocation.
Stratford was diagnosed with prostate cancer in October 2011. After this he wrote profusely, publishing three booksThe Power of the Ring (Crossroad, 2012, rewritten from an earlier edition published by Darton Longman and Todd), The Radiance of Being (Angelico Press, 2013), and Not As the World Gives (Angelico Pr, 2014). His earlier books were The Seven Sacraments (Crossroad, 2005), All Things Made New (Angelico Pr/Sophia Perennis, 2011), Beauty for Truth’s Sake (Brazos, 2009), and Beauty in the Word (Angelico Pr, 2012).
Stratford received an honorary doctorate in Sacred Theology from the Pontifical John Paul II Institute at the Catholic University of America in 2013, and is to be awarded posthumously the 15th Paideia Prize “for lifetime contribution to classical education and the cultivation of wisdom and virtue” by the CiRCE Institute next year.
Personal tributes by the family can be found in this article by Sophie, the art of Rose-Marie, and the poem by Léonie in Stratford’s Festschrift. His daughter Teresa will endeavor to continue the work of the Centre alongside her mother.

Quella cara vecchia pipa di Fabio Trevisan recensita da Omar Ebrahime su Il Corriere del Sud

http://www.corrieredelsud.it/nsite/home/cultura/19068-quella-cara-vecchia-pipa.html

Da oggi è disponibile la Chesterton Review 2013 Edizione italiana

Dove?

Naturalmente su Pump Street, il nostro splendido negozio distributista on line, pronto ad accontentare tutte le richieste dei nostro soci, amici e simpatizzanti. 

Troverete, oltre alla Review 2013 in edizione italiana, i numeri precedenti (2011 e 2012) e tantissimi altri libri di Chesterton e amici. 

E poi: magliette bellissime e simpaticissime con gli aforismi di Gilbert, e ancora di Pier Giorgio Frassati, e le felpe belle e di moda.

Chi compra su Pump Street sostiene la Società Chestertoniana, la conoscenza di Chesterton in giro per l'Italia e per il mondo (ormai abbiamo amici ovunque: America, Inghilterra, Sierra Leone, Croazia, Malta, Polonia... non stiamo con le mani in mano!), il distributismo, la dottrina sociale della Chiesa, la costruzione di un mondo buono ed umano proprio come lo voleva Gilbert.

Per cui ordinate la Review in edizione italiana, è molto bella.

Un articolo del nostro Antonio Giovanni Colombo su Padre Jaki, un grande ammiratore di GKC

http://www.ilsussidiario.net/News/Scienze/2014/7/18/DIBATTITI-Padre-Jaki-una-guida-sicura-per-dissipare-il-miraggio-del-conflitto-tra-scienza-e-religione/514903/

A titolo informativo, la Società Chestertoniana Italiana è proprietaria dei libri di e su Chesterton appartenuti a padre Stanley Jaki, e ciò per merito del nostro Antonio Giovanni Colombo e dell'esecutore testamentario di padre Jaki, l'amico Francis Manion.

Uno degli ispiratori di Chesterton, George MacDonald

Ecco George MacDonald (1824 - 1905), una delle fonti di ispirazione del giovanissimo, anzi del bambino Chesterton.

Era figlio di contadini scozzesi calvinisti, anche se in realtà egli non approvò mai la dottrina della predestinazione dell'anima. Fu pastore ma con scarso successo, fu soprattutto scrittore. Visse a Bordighera per quasi venti anni e lì scrisse circa la metà dei suoi romanzi fantasy.
Qui fondò un luogo di incontro letterario, Casa Coraggio, Vi si tenevano spettacoli teatrali e letture di Dante, Shakespeare e di altri classici.
Ebbe otto figli, di cui quattro morirono in Italia, come pure la moglie.  Dopo la morte della moglie tornò in Inghilterra dove morì nel 1905 ma volle che le sue ceneri fossero riportate a Bordighera presso i suoi figli ancora vivi e pure alla tomba della cara moglie.
Gilbert disse che La principessa e i goblin fu il libro che «made a difference to my whole existence» (fece la differenza in tutta la mia vita). Da bambino delle elementari iniziò a scrivere piccoli raccontini volendo esplicitamente imitare lo stile dello scrittore scozzese. D'altronde Gilbert aveva sangue scozzese nelle sue vene grazie alla nonna Keith (il secondo nome di Gilbert fu imposto per ricordare la nonna, quella nonna che gli aveva insegnato tante favole e storie che lo segnarono indelebilmente, grazie a Dio: pensate che strade che scelse il Padre Eterno...) e si trattò semplicemente di riconoscere questo bel timbro.

L'influenza di MacDonald su Chesterton è ben nota qui in Italia tra i nostri amici chestertoniani: difatti il nostro vicepresidente Paolo Gulisano ha scritto la biografia dello scrittore scozzese (George MacDonald - Il maestro della fantasia, Editrice Il Cerchio) e l'amico Pietro Federico ha introdotto Al di là del vento del Nord per Raffaelli.

Anche altri autori come C. S. Lewis, J. R. R. Tolkien e W. H. Auden tributarono onore e gratitudine a MacDonald per gli stessi motivi del grande Gilbert.

Un grazie va anche a questi amici, ma pure a George MacDonald, che senza saperlo ci ha fatto un bel regalo.

Questo è un piccolo contributo per la migliore comprensione del nostro caro Gilbert.

Marco Sermarini

domenica 20 luglio 2014

Una rifugiata cristiana di Mosul ad Erbil

Ecco come sono messi e a cosa tengono i nostri fratelli di cui nessun giornale europeo (o quasi) parla.

Anche noi siamo nasara, diffondiamo.

Smettete di foraggiare i criminali.

sabato 19 luglio 2014

Anche noi siamo "nasara"

Questo segno è la lettera "n" nell'alfabeto arabo ed è stato messo sulle mura delle case dei cristiani di Mosul occupate illegittimamente dagli islamici del cosiddetto Califfato della Siria e dell'Iraq.

Significa che lì ci sono dei "nasara" (in questa parola che sa di odio e disprezzo risuona il Vero ed Unico Motivo di questo disprezzo e cioè Nostro Signore Gesù Cristo detto il Nazareno), cioè dei cristiani, che devono convertirsi all'islam, che se non si convertiranno dovranno pagare il tributo stabilito non dai terroristi ma da Maometto in persona, e che le loro care case non sono più loro.

Noi forse possiamo fare poco ma questo segno vuol dire che soffriamo con loro.

Una cosa possiamo chiederla: a chi foraggia questa gente chiediamo di smettere di dar loro soldi; ai giornalisti chiediamo di parlare di questa gente.

venerdì 18 luglio 2014

Un'antologia degli articoli di e su Stratford Caldecott usciti sul nostro blog

Pensiamo di farvi cosa gradita elencando qui di seguito una parte degli articoli di e su Stratford Caldecott usciti sul nostro blog. Queste sono le cose più significative ma c'è anche dell'altro ed è sufficiente che digitiate "Statford Caldecott" nel nostro motore di ricerca qui sopra a sinistra:

Catholic Iron Man:
http://uomovivo.blogspot.it/2014/06/un-omaggio-al-nostro-fratello-stratford.html

Un'educazione distributista:

Su Il fuoco segreto, il suo bel libro di saggi su Tolkien:

La crisi globale - Una lezione dal medioevo:

Stratford e gli eroi della Marvel:

Stratford, Chesterton e la modernità:

Stratford e la santità di Chesterton:


Stratford Caldecott al Chesterton Day 2012, Grottammare.

Abbiamo pensato di mettere a disposizione di tutti il breve ma interessantissimo discorso di Stratford al Chesterton Day 2012. Lo apprezzammo molto, ma apprezzammo ancora di più i giorni passati insieme tra Grottammare, San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno, il mare, le nostre colline, il buon cibo e la bellissima compagnia (c'era anche sua moglie Leonie e per qualche giorno anche sua figlia Sophie). Tutto questo ci aiutò a diventare amici per sempre e a scoprire che lavoravamo per lo Stesso Re. Capitò anche che Stratford rincontrasse una vecchia conoscenza, Padre Cassian Folsom, con cui condivideva molte idee, e che si incontrasse con le reliquie dei Coniugi Martin qui a Grottammare. So che Stratford tenne questo viaggio davvero in un posto speciale nel suo cuore.

Il tono dell'intervento è quello di un colloquio tra amici, ed è il frutto del confronto avuto in quei giorni sui tanti temi che ci appassionano.

La serata passò benissimo, tra amici, continuò con la cena e ci fu anche la partita dei Campionati Europei di calcio. Proprio tra amici. Fu l'inizio di una collaborazione che dura ancora: siamo amici per sempre, crediamo nella Comunione dei Santi, l'opera di Strat (così lo chiamano gli amici) continua attraverso Second Spring e attraverso i suoi amici. Ci ha lasciato una grande eredità che dobbiamo valorizzare e di cui parleremo. In questo blog trovate alcune tracce di questa collaborazione. Personalmente fui molto colpito quando gli chiesi il permesso di tradurre e pubblicare un suo articolo ("Un'educazione distributista") uscito sulla Distributist Review. Lui mi rispose: "certo che puoi, Marco, ormai siamo una squadra...".

Lo mettiamo qui perché possa goderne anche chi non c'era. Ancora un grazie al nostro Angelo Bottone che ci aiutò con la traduzione cordiale.

Marco Sermarini

Stratford Caldecott al Chesterton Day 2012
tradotto da Angelo Bottone


Stratford Caldecott: Grazie per avermi invitato, è bellissimo stare qui, in questbellissimo paese e saluti da Oxford, da dove provengo C’è qualcuno che ha la maglietta di Oxford proprio qui davanti. Il Distributismo non è una parola che molti conoscono, perché Chesterton e gli altri scrittori associati a lui sono stati dimenticati soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Ed è solamente ora che si sta riscoprendo Chesterton come pensatore e come scrittore, penso che la riscoperta sia cominciata negli USA, perché molti americani, specialmente i cristiani sono interessati a C. S. Lewis ed allora scoprono che Chesterton ebbe grande influenza su Lewis e quindi hanno iniziato a leggere anche Chesterton. Lui era un uomo straordinario in molti sensi e ha scritto in tanti ambiti. E’ diventato famoso alla fine del 1800 scrivendo critica letteraria, specialmente sul periodo vittoriano. Lui ha scritto poesie, ha scritto romanzi, ha scritto saggi e libri di apologetica per difendere le proprie convinzioni - lui era anche un famoso oratore - e alla radio. Lui viaggiò molto: in Italia, in Spagna... Sin dall’inizio della sua carriera ha scritto libri di economia e di politica e negli anni Venti del Novecento il suo principale interesse è stato proprio il Distributismo. Era diventato scontento, non più illuso dalla politica, parte perché i politici erano corrotti,  qualcosa   in   cui   tutti   possiamo   riflettere e realizzò che i problemi sia in Inghilterra che in Europa erano più profondi da poter essere risolti solamente attraverso un movimento politico. Per cui aveva capito che c’era bisogno di un movimento cristiano e spirituale di base, e questo movimento avrebbe portato frutti: non poteva essere identificato con un’ideologia politica. Nel pomeriggio ho cercato di descrivere cos’è il Distributismo e  la  miglior definizione  è  che:  il  Distributismo  è  la visione per cui la proprietà privata dovrebbe essere distribuita ampiamente nella società piuttosto che essere concentrata in alcune mani. E questo ha lo scopo di rendere possibile che sempre più persone siano capaci di essere responsabili per le loro famiglie attraverso un lavoro produttivo e degno. In altre parole questo doveva esser fatt non  prendendo  il  denar dai  ricchi  per darlo ai poveri, ma rendendo la vita più semplice per i piccole “typical business, attraverso legislazioni. La base del movimento era l’importanza delle famiglie contro quest’idea del capitalismo che concentra la ricchezza in poche mani. Quindi per provocare questo cambiamento nei legislatori, prima di tutto le persone devono essere e  diventar consapevoli  delle  proprie attraverso  una sola  tr gli  altri. Un  altr aspett important è  quello che chiamiamo sussidiarietà, ma l’aspetto importante non è il governo centrale che detta dall’alto, piuttosto che  dal  governo  centrale  le  cose  devono  essere  fatte dalle famiglie e dalla realtà locale. Questo è quello che intendo per Distributismo e adesso vorrei sentire gli altri a riguardo, perché è qualcosa che dobbiamo sviluppare oggigiorno anche alla luce della crisi economica attuale.

Marco Sermarini: Scusami, Stratford, ti vorrei fare una domanda, vorrei sapere se tu pensi che oggi sia veramente possibile vivere in questo modoperché la prima obiezione è che è impossibile vivere così. Questa è la struttura della nostra società, fatta in un modo e impossibile da cambiare. Che cosa ne pensi? Che possiamo fare?

Stratford Caldecott: Questa è un’obiezione comune, specialmente al tempo di Chesterton, perché lui era un scrittore e quindi gli chiedevano com’era possibile fare una cosa del genere. Sin dall’inizio c’erano delle comunità, per esempio a Laxton in Inghilterra, delle comunità ispirate dal Distributismo. E’ sempre possibile formare delle comunità che vivono in modo collaborativo nella società. Sono d’accordo sul fatto che la società oggi sia fortemente sviluppata e fortemente complessa, per cui il meccanismo stesso è difficile da cambiare. Dirò due cose pratiche, oggi: se guardiamo non solo all’Europa, ma anche all’America Latina o all’Africa o all’Asia, noi troviamo delle società fortemente basate ancora sull’agricoltura e sulla famiglia. Per esempio, ho un amico in Sierra Leone, in Africa, che è venuto ad Oxford e ha studiato Chesterton e ha capito che queste idee potevano essere utilizzate nel suo paese, uno dei più poveri del mondo. Lui disse che il problema del suo paese è che hanno molte risorse naturali, ma sono stati danneggiati da una lunga guerra civile e sono stati influenzati da un’ideologia che dice che lavorare la terra vuol dire appartenere ad uno stato sociale basso. L’unico modo è spostarsi in città e diventare per esempio insegnante. Per cui ci sono città sovrappopolate dove   tutti   vogliono   diventare   insegnanti   e   le   terre sono abbandonate. Così ha fondato questa Società di Chesterton” per insegnare alle persone l’importanza dell’agricoltura e dell’allevamento. Questo è un modo per soddisfare la propria umanità, per portare beneficio alla società. Così si associano, comprano la terra e la usano e si accordano con i capi locali, poi comprano l’attrezzatura e formano le persone per utilizzare queste attrezzature. Quindi è come se fosse una scuola di comunità, e hanno un club di calcio per coinvolgere i giovani e per dare un senso di collaborazione. Questa è la prima cosa.
La seconda cosa che voglio dire è che il nostro sistema economic non  sta  funzionando  più  bene  penso che la crisi non sia ancora finita. Molte persone adesso tornano al Distributismo per sviluppare nuove forme di pensiero economiche, quindi ci sono nuovi libri, ci sono pensatori come Phillip Blond, Maurice Glasman che portano nuove idee politiche nel dibattito in Inghilterra. Questo è un movimento ancora marginale, perché gran part delle  persone  in  politica  non  sono  interessate alle  idee ma  vogliono  esser soltant eletti.  Chiedo scusa ai politici presenti..! Forse verrà un tempo in cui le persone interessate alla dottrina sociale della Chiesa, alla solidarietà, alla famiglia, salveranno la civiltà occidentale. In ogni caso, che sia popolare o no, questa è la via giusta per vivere. Parlo come uno che non vive con questo stile di vita, perché sono un accademico ad Oxford, quindi in un certo senso potrei essere ipocrita nel dire che questo è  come  dobbiamo  vivere. La  cosa  miglior che  posso fare è attraverso il mio blog, attraverso i miei scritti, facendo vedere e dimostrando attraverso esperienze e incoraggiando persone che sono più pratiche di quanto io sia.