giovedì 7 giugno 2012

Un aforisma al giorno (caposaldo numero due del pensiero chestertoniano: e l'uno? scopritelo!)


"Per esser felici come un bambino o come un cane, non c'è che da essere innocenti come il bambino; o, come il cane, incapaci di peccato. Esser buoni, insomma. Ma ahimè! Al solito, veggo un'espressione scettica sul viso del vecchio amico Mosè. Il signor Gould non condivide l'opinione che esser buono davvero [...] basti a rendere un uomo contento. [...] E allora, ditemi un po' un'altra cosa. Chi di noi ci si è provato?".
Gilbert Keith Chesterton, Manalive



3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il caposaldo numero uno dovrebbe essere "il ritorno a casa".

"Dio mi ordinò d’amare un determinato luogo e di servirlo, me lo fece onorare come potevo, anche con le mie eccentricità… Intendo che il Paradiso è in un certo luogo e non dappertutto; è qualche cosa di preciso e non già qualsiasi cosa. E in fin dei conti non sarei troppo stupito se ci fosse davvero un lampione verde, davanti alla mia casa, su in cielo”.

La Pulce Teoretica ha detto...

Se vale la pena di fare una cosa vale la pena di farla male

Unknown ha detto...

Dunque, a mio modesto avviso, ecco il caposaldo numero uno:

« II valore delle cose sta nell'essere state salvate da un naufragio, ripescate dal Nulla all'esistenza. Ma io ho fantasticato (l'idea può sembrare pazzesca) che l'ordine e il numero delle cose non sia che il romantico avanzo del naviglio di Crusoe [...]. Gli alberi e i pianeti mi parevano come salvati dal naufragio, e quando vidi il Matterhorn fui contento che non fosse stato dimenticato nella confusione. »