giovedì 26 maggio 2011

Un film sul beato Giovanni Duns Scoto

Festival in Vaticano, è l'ora di Duns Scoto


di Antonio Giuliano
10-05-2011


Puoi chiamarti anche Filippo Il Bello, per un francescano come Giovanni Duns Scoto (1265-1308) la fedeltà al Papa non aveva prezzo. Così quando il re gli intimò di firmare un libello che incriminava Bonifacio VIII preferì essere cacciato dalla Sorbona piuttosto che cedere alle minacce del sovrano. Filosofo tra i più eccelsi della cristianità, questo seguace di Francesco d'Assisi di origini scozzesi (Scoto viene proprio da Scozia) sfidò anche i teologi del suo tempo raggiungendo le vette più alte della fede. Giovanni Paolo II che l'ha beatificato nel 1993 l'ha definito «torre spirituale della fede» e «pilastro della teologia cattolica».
E Giovanni Duns Scoto sarà ora protagonista anche del prossimo "Mirabile dictu", l'International Catholic Film Festival (dal 12 al 21 maggio a Roma presso l'Auditorium vaticano di via della Conciliazione) ideato e voluto da Liana Marabini, produttrice, regista ed editrice, sotto l'Alto patronato del Pontificio Consiglio per la Cultura.Il teologo e filosofo medievale rivivrà in un film diretto da Ferdinando Muraca e interpretato da Adriano Braidotti, sotto la supervisione dei Francescani dell'Immacolata che ne hanno promosso la realizzazione.
Alla seconda edizione, la manifestazione cinematografica è già diventata punto di riferimento e di incontro per registi e attori di film, documentari, serie tv o docu-fiction, interessati a trasmettere la bellezza del messaggio evangelico e della storia della Chiesa (mirabile dictu in latino significa proprio bello da dire). Intenso il programma con giornate dedicate a "Gesù Cristo nel cinema" o ai film sul tema del "Sacerdote nell'immaginario collettivo". Saranno riproposte preziose pellicole d'archivio come i due film interpretati da Pio XII della Filmoteca Vaticana. E verrà assegnato un premio alla carriera all'attore Remo Girone.

Anche quest'anno sono stati selezionati, su un totale di ben 746 pellicole, quei film che promuovono modelli positivi e valori morali universali. L'anno scorso il premio del miglior film, il Pesce d'Argento (ispirato al primo simbolo cristiano), è andato a Désobéir, pellicola francese su Aristide de Sousa Mendes, un cattolico portoghese ancora poco conosciuto ma eroico, che ha salvato la vita di molti ebrei durante la Seconda guerra mondiale.

Quest'anno tra i favoriti
 ci sono God Mighty Servant di Markus Rosenmuller, Marcelino pan y vino di Josè Luis Gutierrez e l'italianissimo Duns Scoto (di cui già gira un trailer non ufficiale) scritto da Ferdinando Muraca che trae spunto anche dal libro Beato Giovanni Duns Scoto di Stefano Maria Manelli  (Casa Mariana editrice).  La pellicola girata nell'abbazia di Montelabate di Perugia e sulla costa anconetana, parte proprio con i drammatici momenti in cui il giovane professore francescano rifiuta di firmare il libello contro papa Bonifacio VIII del re Filippo Il Bello. Un atto di grande coraggio visto il prezzo da pagare: la rinuncia della cattedra alla Sorbona, l'Università di Parigi, e la via dell'esilio.

Ma l'acutezza
 del suo ingegno e la finezza delle sue speculazioni che gli valsero l'appellativo di Dottor Sottile emersero in tutta la loro forza nello scontro con alcuni teologi parigini. Giovanni Duns Scoto fu chiamato persino a discolparsi per aver formulato la dottrina dell'Immacolata Concezione, sei secoli prima del dogma di Pio IX. Al suo tempo sembrava infatti ancora impossibile sostenere che Maria fosse stata totalmente redenta da Cristo già prima della sua concezione.
Passò quindi alla storia come il dottore e il campione dell'Immacolata. Ma fu anche considerato un precursore del cristocentrismo: il primo grande assertore del primato di Cristo che espose in opere di alto spessore culturale e di grande complessità come la sua Summa.
Benedetto XVI che di recente ha voluto ricordare la figura di questo "teologo brillante" come di un uomo che «ci fa ricordare quante volte nella storia della Chiesa i cristiani sono stati perseguitati a causa della loro fedeltà a Cristo, alla Chiesa al Papa» ha parlato della vicenda di Giovanni Duns Scoto come di una vita «esemplare». Ora è anche una vita da film.

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