martedì 3 febbraio 2009

Eluana Englaro - Nella notte, nella neve, tristissimamente hanno portato la povera Eluana a morire.

Questa notte, tra le vibranti proteste dei nostri amici di Lecco che hanno tentato anche di impedire la partenza dell'ambulanza stendendosi davanti ad essa, hanno portato Eluana a morire a Udine.

Che tristezza allucinante!
Come si fa a concepire un gesto così?
Quanta tristezza e disperazione hanno in cuore quest'uomo e i suoi vicini?
Perché un paese bello come il nostro deve uccidere, avere tante persone mortifere nei posti dove si decide la sorte delle persone? Perché più di un magistrato, errando in diritto e in fatto, ha ritenuto che morire è un diritto? Ma un diritto di chi? Perché Eluana deve morire?

Perché tanta tristezza, tanto vuoto, tanto nulla?
Un paese così può far morire chiunque.

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2 commenti:

Matteo84 ha detto...

Ma come si può pensare che questa sia una condanna a morte! Questa è la soluzione a una sofferenza infinita che la famiglia ha portato sulle spalle per 17 anni!
Perchè nessuno mai si è messo, prima di esprimersi con parole pesanti come "omicidio" e "boia", nella situazione del padre che si è ritrovato per tutto questo tempo con una figlia in uno stato vegetativo permanente. Io sono a favore della morte assistita se precedentemente scritta dalla persona stessa, così come accade per gli organi in caso di morte (so che non è la stessa cosa ma la mia libertà di decidere è inviolabile).

L'Uomo Vivo ha detto...

Mi spiace, caro Matteo84, ma anche seguendo quello che dici (cosa che non ritengo accettabile, cioè morte assistita messa precedentemente per iscritto), qui non siamo assolutamente in questa ipotesi: qui si è deciso di dare la morte a questa donna per motivi ideologici. Eluana è viva, deglutisce, percepisce emozioni (vedi la videotestimonianza di qualche settimana fa su questo blog, durante una manifestazione a Lecco, di una signora che l'ha vista), ha un regolare ciclo mestruale.
Quindi c'è.
Il resto sono strumentalizzazioni ideologiche di chi vuole un paese come l'Italia ridursi ad un luogo triste e senza vita (un figlio e un quarto a coppia è la media, quindi siamo un paese votato nel giro di qualche decennio al decesso, l'aborto è considerato un diritto intangibile, le provette la fanno da padrone quando la vita per sua natura avrebbe le sue difficoltà, si ammazzano le Eluana Englaro quando risorgono i Salvatore Crisafulli, messo come Eluana).
Ah, se ricominciassimo a pensare con la nostra testa, anziché con quella di Repubblica, del Corriere e del Sole24Ore! Saremmo un paese migliore.