mercoledì 9 luglio 2008

Eluana Englaro come Terry Schiavo

E' uscita la sentenza che riguarda il caso di Eluana Englaro, la ragazza in stato vegetativo dal 1992 cui il padre vorrebbe togliere la vita sull'assunto che "è già morta".

I titoli che leggiamo:
"Il giudice: "Basta alimentare Eluana Englaro"".
"Eluana Englaro. Mina Welby: Politica si metta mano su coscienza".
"CAPPATO-RICCIO, SENTENZA STORICA E DI BUON SENSO".
"ELUANA: LA VEDOVA DI WELBY, GIUSTIZIA E' STATA FATTA".
"Milano. Presidio dei Radicali per la prima udienza Englaro".
"ENGLARO/ CONSULTA DI BIOETICA: SI RISPETTI LA VOLONTA' DI ELUANA".
"Libertà per Eluana".

E' ripartita l'offensiva mediatica sulla pella di una povera ragazza che ha la sfortuna di aver detto delle cose che oggi la condannano a morte e sul dolore del padre.

Siamo tristi perché un organo giudicante ha pronunciato un provvedimento totalmente illegittimo perché basato su dei "si dice" e addirittura sull'interpretazione del carattere della malcapitata, sulla base di un'indicazione della stessa Corte di Cassazione contenuta in una sentenza inquietante.
Sulla base di ciò, se mai vi scappasse detta per sbaglio una frase come quella della povera Eluana quando vide un amico ridotto in stato vegetativo a seguito di un incidente (grosso modo che non avrebbe voluto una vita come quella: ma chi mai la vorrebbe?) e dovesse capitarvi la sorte di Eluana Englaro, ricordatevi che siete segnati.

Si spalancano le porte della criptoeutanasia (il testamento biologico) e dell'eutanasia. Si invoca la legge

Mesi fa l'avevamo detto. Basta consultare il nostro motore di ricerca e troverete ampia documentazione di ciò.

Opponiamoci. Diciamo che non è vero niente.

Cliccando il nostro titolo si può vedere il pdf della sentenza su Repubblica (poi dite che non è un'offensiva mediatica).

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