martedì 20 maggio 2008

Chesterton in altre parole - 14


"G. K. Chesterton (1874-1936) e Hilaire Belloc (1870-1953) - spesso considerati in modo faceto come aspetti l'uno dell'altro, un mostro favoloso chiamato il Chesterbelloc - celebrarono un cattolicesimo gioviale, chauceriano e dedito alle bevute di birra, colorato, sgargiante, vigoroso, talvolta faticosamente faceto. Chesterton diede al tipo di paradosso alla Oscar Wilde un fine spirituale, opposto ad uno meramente spirituel, usando epigrammi oltraggiosi per spingere i suoi lettori a considerare quanto insipida sarebbe la propria vita senza la fede. I suoi racconti sono eccellenti e rimangono fortemente freschi e moderni. L'Osteria Volante intravede un'occupazione musulmana dell'Occidente Cristiano, con la fede in Cristo e nell'alcool tenuta viva da piccole bande di eroi. L'Uomo che fu Giovedì è una notevole spy story teologica. Chesterton aveva i tradizionali doni di uno scrittore di thriller. Imparò dallo Sherlock Holmes di sir Arthur Conan Doyle (1859-1930) (...) come mantenere la suspense e usare la logica deduttiva nei suoi Racconti di Padre Brown, che sono buone storie poliziesche come pure eccellente teologia. Come critico Chesterton è frivolo, capriccioso, non sempre affidabile, ma come saggista (nella tradizione di Stevenson) è divertente e pensoso. Dopo un periodo di trascuratezza, Chesterton viene finalmente accettato come una rilevante figura letteraria del periodo che unisce l'età Vittoriana alla nostra era. Belloc, che aveva in lui più del Mediterraneo che del Mar del Nord (come testimonia il suo lungo poema In praise of wine), ha portato meno bene, sebbene i suoi versi leggeri rimangano vivi, di quanto abbia fatto Chesterton. Aldous Huxley chiese una volta come mai i cattolici scrivessero i miglior versi leggeri. La risposta potrebbe ben essere: per via della leggerezza di cuore che deriva dalla fede, un impegno con la tradizione che si applica a impostare forme in cui la poesia umoristica fiorisce al meglio, una capacità di formare giudizi teologici che suonano troppo severi per sembrare seri. Questo è tipico di Belloc:
Quando sarò morto, spero si possa dire:
'I suoi peccati erano rosso scarlatto, ma i suoi libri sono stati letti'.
Purtroppo quella speranza non si è ben realizzata."


Anthony Burgess, They Wrote in English, Tramontana Editore, 1979
(nostra libera traduzione)

Nessun commento: