martedì 18 marzo 2008

In 15mila alla prima messa celebrata nella chiesa a Doha

Doha (AsiaNews/Agenzie) – Erano in 15mila alla prima messa “ordinaria” celebrata nella chiesa di Nostra Signora del Rosario, a Doha, sabato, dal cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione. Il giorno prima, lo stesso porporato aveva consacrato quella che è la prima chiesa dello Stato del Golfo.

I fedeli sono arrivati fin dal primo mattino, ma l’edificio, che pure può ospitare 5mila persone, non li ha potuti contenere: a migliaia, così, hanno partecipato al rito dall’esterno. Stretto il servizio d’ordine, con decine di poliziotti che hanno controllato i partecipanti, forse nel timore che avessero seguito le proteste contro la costruzione della chiesa, elevate nelle settimane scorse da alcuni gruppi di fondamentalisti musulmani. Il rito è stato celebrato in inglese, preghiere sono state pronunciate anche in arabo, urdu, indi, tagalog, spagnolo e francese, lingue della maggior parte dei presenti.

La chiesa di Nostra Signora del Rosario è la prima di un gruppo di edifici sacri cristiani che il sultano ha permesso di costruire: a quella cattolica, ne seguiranno altre per anglicani, copti, ortodossi e indiani. “Un positivo messaggio rivolto al mondo”: così il vice primo ministro del Qatar Abdullah bin Hamad al-Attiyah ha definito Nostra Signora del Rosario.

Analoghe considerazioni da parte del nunzio mons. Paul-Munjed al-Hashem, il quale ha anche espresso l’auspicio che si possano presto stabilire rapporti diplomatici con Arabia Saudita ed Oman, gli unici Paesi del Golfo che non hanno normali relazioni con la Santa Sede.

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