giovedì 11 gennaio 2007

Tribunale coreano concede asilo politico a un egiziano convertito al cristianesimo


Asianews, l'agenzia di stampa diretta dal nostro caro amico padre Bernardo Cervellera, ci lancia questa notizia, che rilanciamo.

I giudici hanno accolto le richieste di Ibrahim, cristiano convertito dall’Islam, convinti che rientrato in patria non riceverebbe alcun aiuto dal governo contro gli integralisti che lo minacciano da tempo.

Seoul (AsiaNews) – Un tribunale coreano ha concesso ieri asilo politico ad un cristiano egiziano convertito dall’Islam, costretto a fuggire dal suo Paese a causa delle minacce subite da un gruppo di estremisti musulmani. Lo conferma un rappresentante anonimo del tribunale.
Il richiedente, identificato solo come Ibrahim, ha 40 anni: è stato costretto a fuggire dall’Egitto nel 2005 dopo aver subito aggressioni fisiche e ricevuto minacce di morte da parte di un gruppo di integralisti che volevano “riportarlo all’Islam”.
Appena entrato in Corea, l’uomo si è rivolto al governo per ottenere lo status di rifugiato, ma il ministero coreano della Giustizia ha respinto le sue richieste a causa di “lacune nella sua testimonianza”.
I giudici hanno invece accolto la richiesta, convinti che “se dovesse tornare in Egitto, Ibrahim non riceverebbe alcun aiuto da parte del governo e tornerebbe sotto la morsa degli integralisti, rischiando la vita”. La testimonianza che non ha soddisfatto il ministero “va ignorata, perchè è stata raccolta subito dopo l’entrata dell’uomo nel Paese, mentre era ancora sotto forte stress”.
Seoul ha siglato il Trattato sui rifugiati delle Nazioni Unite nel 1992. Da allora, oltre mille stranieri hanno chiesto asilo politico per motivi razziali o religiosi, ma il governo ha accolto meno di 100 richieste.

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